sabato 7 novembre 2009

Tecnologie didattiche in scuola: perché?

Ieri, presso l'Istituto Galileo Galilei di Crema, abbiamo aperto un percorso biennale di formazione-intervento che dovrebbe accompagnare la scuola a individuare le proprie esigenze di formazione e sviluppo in materia di tecnologie didattiche per progettare a partire da esse dei percorsi di sperimentazione nelle classi.
L'incontro, aperto da due stimoli filmati relativi ad altrettanti servizi del TG5 e del TgTT, è stato costruito sulla problematizzazione di tre parole-chiave: innovazione, apprendimento, insegnante.

In tema di innovazione, visti i limiti del determinismo tecnologico (introduco tecnologia = produco innovazione), si è proposta come griglia per la valutazione della propensione di un'organizzazione ( e la scuola lo è) ad accettare l'innovazione quella proposta dalla sociologia della tecnica che riconduce tale propensione a cinque fattori:
1. visibilità dell'innovazione
2. complessità dell'innovazione
3. culture di appartenenza
4. rapporto costi-benefici
5. possibilità di test.

La questione degli apprendimenti è passata, tra l'altro, attraverso la proposta della scuola di Orrsa, in Svezia, che suggerisce come l'introduzione delle tecnologie didattiche in scuola possa produrre almeno i seguenti vantaggi:
- Raccogliere fatti
- Presentare messaggi
- Diritti democratici
- Più linguaggi
- Una scuola più divertente
- Recupero, aiuto sostegno
- Comunicare con altre realtà
- Rispondere al mercato
- Preparare al futuro

Infine ci si è confrontati sull'insegnante. Muovendo dalla certezza della sua fondamentale funzione (soprattutto in ragione della nuova configurazione dei media digitali come ingrediente costitutivo della cittadinanza dei soggetti e dei conseguenti compiti della scuola) se ne sono individuate le sfide: la società complessa, il nuovo profilo dei "nativi digitali", il rapporto tra "vecchie" competenze e "nuovi" linguaggi. Con un interrogativo aperto: che fare?

2 commenti:

  1. Attraverso questo blog, colgo l’occasione di rendere partecipi gli altri docenti della mia esperienza sull’utilizzo delle nuove tecnologie in aula.
    Prima di questi incontri tenuti dal Professor Rivoltella, avevo avuto modo di servirmi dell’e-learning e della didattica costruttivista durante la frequenza della SILSIS, presso l’Università di Milano Bicocca.
    Ho, quindi, sperimentato anche qui al “Galilei” l’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica durante le lezioni pomeridiane di educazione civica che ho tenuto, in aula multimediale, agli studenti del corso per il patentino.
    In particolare, ho pensato di proporre una presentazione in power point con concetti essenziali, fumetti e immagini colorate in modo da attirare l’attenzione degli studenti.
    Gli alunni del Liceo Scientifico Tecnologico hanno risposto bene agli stimoli e si sono dimostrati interessati al tipo di presentazione.
    Gli allievi dell’ITIS, invece, non si sono lasciati attrarre da strumenti a loro vicini e si sono dimostrati disinteressati al contenuto delle lezioni (sebbene proposto attraverso le nuove tecnologie, a loro più familiari).

    Anna Benelli (docente di diritto ed economia)

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